Gallery 2006 Cusna - Patrizio Ligabue

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PATRIZIO
LIGABUE

OUTDOOR & WILD



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TREK


 

MONTE CUSNA

Il Monte Cusna, coi suoi 2120 metri d'altezza[1], è la maggiore cima dell'Appennino reggiano. Si estende sui territori dei comuni di Villa Minozzo e Ligonchio in Provincia di Reggio Emilia, a circa 3 km dal confine con la regione Toscana
L'imponente catena montuosa, ben visibile dalla Pianura Padana, è formata dal Monte Cusna e dalle anticime Sasso del Morto (2078 m) e monte La Piella (2071 m). Il crinale della montagna forma il caratteristico profilo che ricorda quello di un uomo disteso, detto Uomo Morto o Gigante. Da quest'ultimo toponimo prende il nome l'area protetta dell'ex Parco del Gigante, ora parte del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il monte si trova più a nord rispetto al crinale appenninico principale tra Emilia e Toscana, separato dalla valle del torrente Ozola.
Abetina Reale
L'Abetina Reale è una foresta di conifere che si sviluppa sul versante est del Cusna, sul versante destro della Alte Valle del Dolo, e si estende fino al crinale appenninico. La foresta è caratterizzata da antichi esemplari di abete bianco sopravvissuti a secoli di sfruttamento boschivo.
Prati di Sara[modifica
Circondati da faggeti, i Prati di Sara sono una splendida brughiera d'altura che si estende sul fianco ovest della montagna, particolarmente suggestiva durante la fioritura e in autunno. Il nome deriva da un personaggio tra storia e leggenda, una governante, si dice concubina di uno dei marchesi Bernardi di Piolo, che possedettero Casalino da metà XVII sec. a fine Settecento.[3]
Cascate del Lavacchiello[modifica
Il Rio Lavacchiello nasce in prossimità del Lago del Caricatore ai Prati di Sara e scende lungo il versante ovest della montagna verso la valle del torrente Ozola di cui è affluente. Il ripido versante dà luogo ad una serie di cascate, spettacolari soprattutto allo scioglimento delle nevi e in autunno.
Costa delle Veline
Sul fianco sud-ovest della montagna si trova la Costa delle Veline, un ampio bosco di faggio, tra i più importanti del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano,[4] che conserva alberi secolari.


 
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